AI e IoT trasformano le imprese ma aggravano i rischi per la sicurezza

Per aiutare le aziende ad affrontare i cambiamenti che comporta l’uso delle tecnologie interconnesse, Kaspersky ha realizzato la ricerca ‘Connecting the future of business’, che ha coinvolto 560 responsabili senior di IT security provenienti da Nord America, America Latina, Europa, Medio Oriente e Africa, Russia e Asia-Pacifico.

AI e IoT costituiscono una rete in continua crescita di dispositivi, applicazioni e sistemi collegati a Internet e tra loro. Trasformano le imprese, consentendo di raccogliere più dati e automatizzare i processi, ma comportano anche nuovi rischi e sfide per la sicurezza delle risorse aziendali, e la protezione dei clienti.
Gli esperti consigliano quindi ai dirigenti aziendali di adottare le soluzioni di cybersecurity adeguate.

Dalla Realtà virtuale al Web 3 fino ai Data space

Kaspersky ha cercato di analizzare l’opinione degli intervistati sulle tecnologie interconnesse. Lo studio ha rivelato che oltre il 50% delle aziende ha implementato l’Intelligenza artificiale (AI) e l’Internet of Things (IoT) nelle infrastrutture aziendali. E il 33% prevede di adottare queste tecnologie entro due anni.
Oltre ad AI e IoT, le aziende iniziano a utilizzare anche Realtà aumentata (AR), Realtà virtuale (VR) e digital twins, 6G, Web 3 e Data space.

AI e IoT sono già utilizzati rispettivamente dal 54% e dal 51% delle aziende, e i data space sono invece utilizzati dal 32% delle imprese, e quasi la metà (49%) ha intenzione di adottarli nel prossimo futuro.
Digital twins, AR, VR, Web 3.0 e 6G sono utilizzate solo da un’azienda su cinque (20%-21%), ma più del 70% sta pensando di integrarle nei propri processi aziendali.

Minore è l’implementazione delle tecnologie, maggiore la difficoltà a proteggerle

A fronte di un’incredibile diffusione AI e IoT sono vulnerabili a nuovi vettori di attacchi informatici.
Il 16%-17% delle organizzazioni ritiene che AI e IoT siano difficili da proteggere, mentre solo l’8% di chi utilizza l’AI e il 12% di chi dispone dell’IoT ritiene che le proprie aziende siano completamente protette.

Tuttavia, minore è l’implementazione delle tecnologie, maggiore è la difficoltà di proteggerle, e viceversa.
Ad esempio, AR/VR e 6G, che sono meno adottati, secondo il 39%-40% delle aziende risultano essere le tecnologie più difficili da proteggere.

“Le misure di sicurezza IT devono essere rafforzate”

“Le tecnologie interconnesse offrono immense opportunità commerciali, ma inaugurano anche una nuova era di vulnerabilità a gravi minacce informatiche – ha commentato Ivan Vassunov, VP, Corporate products, Kaspersky -. Con un numero sempre maggiore di dati raccolti e trasmessi, le misure di sicurezza IT devono essere rafforzate. Le imprese devono proteggere le risorse più importanti, rafforzare la fiducia dei clienti in un panorama interconnesso in espansione e garantire risorse adeguate alla sicurezza informatica, in modo da poter utilizzare le nuove soluzioni per fronteggiare le nuove sfide della tecnologia interconnessa”. 

Dark web: l’analisi dell’ultimo anno e le previsioni per il 2024

Nell’ultimo Kaspersky Security Bulletin (KSB), gli esperti del Global Research and Analysis team di Kaspersky Digital Footprint Intelligence hanno realizzato un’analisi completa del 2023, e hanno fornito indicazioni sulle tendenze emergenti nel mercato sommerso del dark web, uno dei centri principali per i servizi illeciti della comunità dei criminali informatici.

Lo scorso anno, gli esperti hanno assistito a un aumento significativo dei furti e delle attività di estorsione sul mercato del dark web. Guardando al futuro, l’azienda prevede anche nuove sfide, tra cui una maggiore presenza di servizi di crypto-drainer, una maggiore promozione di siti web fraudolenti attraverso la search advertising, e un aumento dei ‘loader’ dannosi.

Aumento dei blog post dedicati al ransomware

Gli attori ransomware in genere creano blog per ricattare le aziende, rivelare nuovi attacchi di successo alle imprese o pubblicare i dati rubati. Nel 2022 sono stati pubblicati circa 386 blog post mensili su piattaforme pubbliche e sul dark web mentre nel 2023 la media è salita a 476, con un picco a novembre (634 post).

Le credenziali personali e aziendali sono esposte a un rischio crescente di fuga di informazioni. Il mercato del dark web ha registrato un aumento dei post relativi a malware stealer, progettati per rubare informazioni sensibili come credenziali di accesso, dettagli finanziari e dati personali. I criminali informatici vendono questi dati ad altri soggetti malintenzionati con lo scopo di rubare l’identità, commettere frodi finanziarie o altre attività illecite.

Cresce il volume dei file di log con dati di utenti compromessi

In particolare, i post che offrono i log di Redline stealer, una famiglia di malware molto diffusa, sono triplicati, passando da una media mensile di 370 nel 2022 a 1.200 nel 2023.
Complessivamente, il volume dei vari file di log di malware, contenenti dati di utenti compromessi e pubblicati sul dark web, è aumentato di quasi il 30% nel 2023, rispetto all’anno precedente.

Nel 2024 i truffatori si rivolgeranno sempre più alla pubblicità sui motori di ricerca per promuovere siti web contenenti malware. Se prima si affidavano alle e-mail di phishing, ora utilizzano gli annunci di Google e Bing per garantire che le loro pagine di destinazione, contenenti malware, ricevano le prime posizioni nei risultati di ricerca.

Sale la domanda di servizi di cripto-draining

I crypto drainer, una categoria di software malevoli progettati per il trasferimento rapido e automatico di fondi dai portafogli di criptovalute legittimi a quelli di attori malintenzionati, stanno guadagnando terreno. Kaspersky prevede un aumento della domanda di questo tipo di malware per il furto di criptovalute, con il conseguente aumento della presenza di annunci pubblicitari che ne promuovono lo sviluppo e la vendita sul mercato clandestino. L’interesse sostenuto per le criptovalute, gli NFT e i relativi asset digitali dovrebbe alimentare la proliferazione di questi drainer.

Startup Fintech & Insurtech: in Italia ricavi +60%, finanziamenti -81%

Sono 622 le startup Fintech & Insurtech in Italia nel 2023, -8 rispetto al 2022, tra 24 nuove nate, alcune acquisizioni e qualche fallimento. Segnale di maggiore maturità, ma anche di una fisiologica uscita dal mercato di idee che non hanno trovato pieno riscontro.
Nel 2023 hanno raccolto risorse per 174 milioni di euro: -81%, in linea con un trend globale di maggior cautela da parte dei Venture Capital.

Circa una startup su tre (35%) ha già raggiunto utili positivi, trainati anche da ricavi, che risultano mediamente in crescita del 60% rispetto al 2022. 
Sono alcuni risultati della ricerca dell’Osservatorio Fintech & Insurtech della School of Management del Politecnico di Milano.

Clienti pronti per la banca digitale 

Ma le startup italiane faticano ancora a uscire dai confini nazionali, in termini di funding e dell’offerta di business. Solo il 41% offre servizi anche all’estero, un po’ meno rispetto all’anno scorso.
In ogni caso, per l’innovazione dei servizi finanziari e assicurativi il ruolo delle startup e dei grandi operatori è cruciale, poiché si stanno orientando sempre più verso canali digitali. E i consumatori si dimostrano pronti: il 66% dei clienti italiani utilizza almeno un canale finanziario digitale, il 57% mobile.

Nel 2023 crescono poi gli utenti home e mobile banking, le transazioni online e i clienti acquisiti completamente online. Per servizi più complessi, come stipula di mutuo o polizza vita, la disponibilità all’utilizzo del digitale rispetto alla filale è molto più bassa.

Pmi e microimprese

Il 27% delle microimprese ha già richiesto online un prestito, più un 8% che vorrebbe farlo pur non avendone la possibilità, mentre in ambito assicurativo, il 23% ha già attivato una polizza online e un altro 11% vorrebbe poterlo fare.
La maggior parte (74%) fa uso di servizi mirati all’analisi dei bisogni assicurativi.
Le Pmi hanno bisogni finanziari più complessi: il 36% ha richiesto un prestito tramite canali online e il 34% ha attivato una polizza assicurativa online.

Anche in ambito assicurativo la maggior parte delle Pmi (89%) fa uso di servizi mirati per l’analisi dei bisogni assicurativi.
Ma il rapporto diretto con gli operatori finanziari è fondamentale. Il 93% delle Pmi identifica in banca una figura di fiducia a cui rivolgersi in caso di problemi.

AI Generativa

Il 19% delle startup Fintech e Insurtech in Italia si sta già concentrando sull’AI Generativa.
Dall’analisi delle soluzioni adottate, emergono due principali casi d’uso al momento sul mercato: soluzioni sviluppate per essere utilizzate internamente all’azienda o per soddisfare le esigenze dei clienti (retail, business), come chatbot per assistere il cliente nella ricerca di informazioni o prendere decisioni riguardo al proprio business.

Nella strategia per offrire i servizi sono tre le opzioni possibili: la prima è utilizzare uno strumento di Generative AI esistente e costruire un plug-in da utilizzare direttamente nell’ambiente di questo strumento, la seconda è il fine-tuning di un modello esistente, e la terza è costruire il modello da zero. Più costosa, ma sicuramente più distintiva.

Torino green: L’energia solare come soluzione per un futuro sostenibile

Torino si trova di fronte ad una sfida cruciale: la necessità di trasformare il proprio sistema energetico in modo sostenibile, riducendo l’impatto ambientale e garantendo un futuro migliore per le generazioni a venire.

In questo contesto, l’energia solare appare come una soluzione irrinunciabile, dato che offre numerosi vantaggi e opportunità sia per l’ambiente che per i cittadini in generale.

Impianti fotovoltaici: L’energia solare che diventa elettricità

Grazie all’installazione di moderni impianti fotovoltaici, l’energia solare può essere catturata e convertita direttamente in elettricità. Questi sistemi permettono di sfruttare al massimo il potenziale energetico del sole, trasformando la sua luce in corrente elettrica pulita e gratuita.

A Torino, l’installazione di impianti fotovoltaici sul tetto di edifici residenziali, commerciali e industriali può essere una risorsa in grado di contribuire in modo significativo alla produzione di energia sostenibile.

Vantaggi economici e incentivi

Il fotovoltaico a Torino non solo porta benefici ambientali, ma anche vantaggi economici. Grazie agli incentivi statali e regionali infatti, è possibile ottenere agevolazioni fiscali, finanziamenti agevolati e tariffe incentivanti per l’energia prodotta e immessa in rete.

Questi incentivi, combinati con il risparmio sulla bolletta energetica a lungo termine, rendono l’energia solare una soluzione sicuramente allettante per tutti i piemontesi.

L’energia solare rappresenta dunque un investimento intelligente che non solo contribuisce alla salvaguardia dell’ambiente, ma anche ad un concreto risparmio per gli individui e le aziende.

L’energia solare come risorsa inesauribile

Il sole è una fonte di energia inesauribile e disponibile gratuitamente per tutti. Torino, con la sua posizione geografica privilegiata al centro de Piemonte, gode di una buona esposizione solare durante tutto il corso dell’anno.

Sfruttare questa risorsa significa svincolarsi dalle fonti di energia tradizionali, riducendo la dipendenza da combustibili fossili e contribuendo alla riduzione delle emissioni di gas serra.

Già questo è un ottimo argomento da considerare per accelerare la transizione verso il fotovoltaico, al quale tutti dovremmo essere sensibili.

Un investimento a lungo termine

Un impianto fotovoltaico rappresenta un investimento a lungo termine. Non solo permette di ridurre i costi energetici nel tempo, ma aumenta anche il valore dell’abitazione o edificio.

Infatti, un’abitazione o edificio che dispone di un impianto fotovoltaico diventa più attraente sul mercato immobiliare grazie alla sua sostenibilità energetica e alla riduzione delle spese legate all’elettricità.

Il futuro energetico di Torino: verso una città sostenibile

Torino ha davanti a sé l’opportunità di diventare una città all’avanguardia per quanto riguarda la sostenibilità energetica, grazie ad una maggior diffusione degli impianti fotovoltaici.

Questa transizione richiede chiaramente il coinvolgimento di cittadini, aziende e amministrazioni locali.

Attraverso la promozione di politiche energetiche credibili, l’educazione sulla sostenibilità e l’adozione massiccia di impianti fotovoltaici, Torino può infatti diventare un esempio di città sostenibile per tutto il paese.

Pannelli fotovoltaici obbligatori dal 2030?

L’Unione Europea ha recentemente annunciato la sua intenzione di rendere obbligatori i pannelli fotovoltaici per tutti gli edifici pubblici e commerciali a partire dal 2026, e per tutti gli edifici residenziali a partire dal 2030.

Questa decisione è un passo importante verso la ripresa dell’economia europea e la riduzione della nostra dipendenza dalle fonti energetiche fossili.

Tali obblighi, a quanto pare, dovrebbero comunque scattare solo per edifici che superano una determinata cubatura, dunque non si tratta di una misura ceh riguarderà la totalità degli immobili.

Prospettive future

Dunque, l’energia solare appare proprio come una soluzione vincente per un futuro più sostenibile a Torino, così come nel resto del paese.

Sfruttare l’abbondante risorsa solare della regione Piemonte è un modo intelligente per ridurre l’impatto ambientale, risparmiare sui costi energetici e creare una comunità più “Green”.

Investire nell’energia solare significa abbracciare un futuro migliore, in cui la sostenibilità è al centro di ogni decisione energetica.

Torino ha la possibilità di diventare un esempio di città sostenibile, guidando il cammino verso un mondo più pulito e sostenibile per tutti.

Le piccole e medie esportano di più se investono green e digitale

Da sempre le Pmi offrono un contributo rilevante per lo sviluppo economico, tecnologico e sociale del nostro Paese. Di fatto, le Pmi sono al centro delle catene globali del valore e dei numerosi distretti industriali, elemento fondamentale della diffusione e affermazione del Made in Italy nel mondo, con un ruolo di ‘connettore sociale’ e attore chiave nei processi di transizione verso un mondo più sostenibile, digitale e interdipendente. E le Pmi che abbracciano la Duplice Transizione, green e digitale, sono ancora più resilienti, lungimiranti e consapevoli, ma soprattutto più produttive e competitive. Non solo in ambito nazionale, ma anche internazionale. Emerge da uno studio realizzato da SACE in collaborazione con The European House – Ambrosetti, dal titolo ‘Piccole, medie e più competitive: le Pmi italiane alla prova dell’export tra transizione sostenibile e digitale’.

La Duplice Transizione fa crescere l’export 

Transizione sostenibile e rivoluzione digitale sono i due fenomeni che stanno caratterizzando in modo sempre più nitido e marcato l’attività di impresa. Nel 2022, oltre il 60% delle medie imprese manifatturiere (e quasi il 40% delle piccole) ha intrapreso azioni di sostenibilità, mostrando un’attenzione crescente per questi temi. La cosiddetta Duplice Transizione (Twin Transition) aumenta poi la propensione all’export delle Pmi, tanto che il numero delle imprese che investe in green e digitale ed esporta è superiore del 20% rispetto a quello delle imprese che esportano non facendo alcuna transizione.

Un terzo del fatturato viene realizzato all’estero

Le oltre 200mila piccole e medie imprese italiane producono un giro di affari di oltre 1.000 miliardi di euro, generando quasi il 40% del Valore Aggiunto nazionale, e impiegano 5,4 milioni di lavoratori. Un terzo di tutti gli occupati della penisola. Ma oggi le Pmi italiane realizzano all’estero circa un terzo del proprio fatturato e contribuiscono al 48% dell’export nazionale, rispetto al 20% delle tedesche e francesi, e al 34% delle spagnole. Un trend che si rafforza anche in prospettiva: secondo le previsioni elaborate dall’Ufficio Studi di SACE, le esportazioni delle Pmi italiane sono attese crescere del 6,2% nel 2023, con una prospettiva del 4% nel 2024 e del 3,2% nel biennio 2025/2026, quando supereranno i 300 miliardi di euro.

Nuovi mercati di riferimento: Africa subsahariana e Americhe  

Con riferimento ai mercati di destinazione, a guidare la crescita dell’export delle Pmi italiane quest’anno sarà l’Oriente. Medio Oriente, Asia orientale e centrale sono le aree per cui si prevedono infatti i maggiori incrementi, a fronte di tassi inferiori per l’Europa (+5,5%) e per l’America settentrionale (+6,6%), che rimangono comunque in valore assoluto le principali geografie di sbocco.
Nel 2024 un maggiore dinamismo si rileverà in Africa subsahariana (+5,6%), America centro-meridionale (+5,4%) e America settentrionale (+5,1%).

eCommerce, la moda donna si vende soprattutto via mobile e… la domenica

Le vendite di capi di abbigliamento online continuano a crescere, soprattutto la domenica, mentre l’utilizzo dei dispositivi mobili rimane predominante nel 2022. Gli utenti tendono ad acquistare principalmente abbigliamento formale, soprattutto nel settore del fast fashion, generando un elevato traffico online, ma con alti tassi di abbandono del carrello. Casey Turnbull, autrice dello studio, afferma che l’ecommerce della moda è uno dei settori più dinamici al mondo.

Il boom delle vendite on line? Nel periodo del Black Friday

Il report su trend e statistiche del settore e-commerce della moda per il 2023, realizzato da SaleCycle, azienda specializzata in remarketing, rivela che l’aumento delle vendite online ha raggiunto il suo picco a gennaio, influenzato dal boom del Black Friday registrato nel novembre precedente. Il mobile continua a crescere, con un aumento delle vendite del 41% rispetto al 2020 e del 2,45% rispetto al 2021. Tuttavia, l’Europa registra un alto tasso di abbandono del carrello, pari all’83,48%.
L’autrice del report, Casey Turnbull, sottolinea che il settore e-commerce della moda si adatta rapidamente alle stagioni, ai cambiamenti nel comportamento di navigazione e acquisto degli utenti, all’evoluzione della tecnologia e alle condizioni di mercato. Si prevede pertanto prevede una crescita annuale del 11,5% nel settore, raggiungendo un valore di 1.501,3 miliardi di dollari entro la fine del 2027.

Gli abiti da donna gli articoli più acquistati

Nel 2022, gli abiti da donna sono stati gli articoli più acquistati, seguiti da t-shirt, jeans e maglioni. Il settore del fast fashion ha registrato più acquisti rispetto a quello del lusso, con quasi 12,5 milioni di acquisti in Europa. La pandemia di Covid-19 ha influenzato la crescente domanda di abbigliamento formale, poiché molti eventi sono stati posticipati o riorganizzati.

Si compra nel tempo libero

Gli utenti preferivano fare acquisti nel loro tempo libero, con un picco di vendite online la domenica (16,22%) e soprattutto alle ore 21:00, quando aumentava l’impulso di acquisto. Il mobile shopping continua a crescere e rappresenta quasi il 72% delle vendite, superando di gran lunga lo shopping da desktop, che costituisce solo il 28% delle vendite online. Tuttavia, i tassi di abbandono del carrello nel settore e-commerce della moda sono elevati, soprattutto da mobile (85,55%) e nel settore del lusso. Le ragioni sono varie: costi imprevisti, spese di spedizione o tasse, preoccupazioni sulla sicurezza del sito web, cambi di idea durante la navigazione, informazioni e recensioni sul prodotto insufficienti.
Turnbull ipotizza che i tassi di abbandono più elevati da dispositivo mobile possano essere dovuti alla percezione di una shopping experience meno comoda o complicata rispetto alla UX da desktop. 

Extended Reality, a che punto è il mercato del Metaverso in Italia?

In Italia, il mercato dell’Extended Reality è ben avviato con 231 progetti attivi dal 2020 ad oggi. Molte aziende stanno già utilizzando tecnologie in grado di arricchire il mondo reale con elementi digitali o di creare ambienti o esperienze virtuali. Tuttavia, il vero Metaverso è ancora tutto da definire. Nonostante ciò, le aziende hanno dimostrato forte interesse, con 445 progetti a livello internazionale nei diversi mondi, con sperimentazioni in particolare nel Retail (37%) e nell’Entertainment (27%).

Un concetto ancora da scoprire 

Il Metaverso è conosciuto dalla grande maggioranza degli italiani ma solo a livello superficiale: secondo una ricerca svolta in collaborazione con BVA Doxa, ne ha sentito parlare l’86% degli utenti internet tra 18 e 75 anni, ma appena l’8% conosce il tema “per davvero”. I frequentatori assidui (utenti internet oltre 18 anni che accedono ogni giorno ad almeno un mondo virtuale) in Italia possono essere stimati in circa 1,4 milioni e, per oltre metà di questi, i principali mondi sono Fortnite e Minecraft, utilizzati soprattutto per giocare o socializzare.

La prossima, grande evoluzione dell’interazione online

Il Metaverso rappresenta la prossima grande evoluzione dell’interazione online. Un universo digitale che però oggi ancora non esiste. Occorrerà definire standard condivisi per rendere i mondi virtuali interoperabili attraverso il Web3 e le tecnologie blockchain, migliorare la user experience sia dei mondi virtuali sia dei device di accesso, sviluppare una regolamentazione su data collection e privacy, oggi totalmente assente.

Progetti sia nel B2B sia nel B2C

L’Extended Reality in Italia ha visto 231 progetti pubblici di Extended Reality (XR), di cui 126 nella gestione dei consumatori (B2c) e 105 in processi aziendali (soluzioni B2b/B2e). Nel B2c, il 34% dei progetti riguarda il settore Tourism & Art, mentre il 25% riguarda il Retail. Nel B2b/B2e, i settori più attivi sono l’Industrial Production (35% del totale) e l’Healthcare (23%).

1 mondo virtuale su 2 è già Metaverse-ready

Il Metaverso è definito come “un ecosistema immersivo, persistente, accessibile a tutti, interattivo e interoperabile, composto da mondi virtuali interconnessi tra loro in cui le persone possono socializzare, lavorare, effettuare transazioni, giocare e creare asset, accedendo anche tramite dispositivi immersivi”. Una realtà che deve essere modulabile e consentire il possesso di asset e la rappresentazione tramite avatar. Il Metaverso così definito ancora non esiste, ma si iniziano ad intravedere contorni e caratteristiche. Dei 212 mondi virtuali esistenti a livello internazionale circa 1 su 2 (il 54%) è già Metaverse-ready, ossia liberamente accessibile.

Grate e sicurezza in condominio

Quando si abita in condominio, ed in particolar modo ai piani bassi, è normale avere il timore che qualcuno possa tentare di introdursi in casa nostra passando dal balcone o dalle finestre.

Soprattutto quando il condominio ha una esposizione diretta su strada infatti, è molto più semplice per eventuali malintenzionati il tentare di effettuare un colpo.

Proprio da questo timore nasce la necessità di mettersi al riparo da qualsiasi potenziale pericolo adottando quelle soluzioni che sono effettivamente in grado di regalare maggior sicurezza a tutta la famiglia.

Solitamente la prima cosa che si pensa di fare quando si desidera mettere in sicurezza un appartamento è quella di installare un impianto di allarme, oltre chiaramente alla classica porta blindata.

Quella dell’impianto di allarme o videosorveglianza è in effetti una buona soluzione, ma non è detto che sia quella più adatta.

Molto dipende infatti dalla caratteristiche dell’appartamento che si desidera mettere in sicurezza: soprattutto se si parla di una abitazione che si trova al piano terra o comunque ai piani bassi, è chiaro che uno dei punti deboli sono proprio le finestre ed il balcone.

Dunque, subito dopo la porta blindata, la prima cosa cui pensare in questo caso dovrebbe essere un sistema che consenta di mettere in sicurezza tali elementi.

Inferriate e grate di sicurezza

Da questo punto di vista, inferriate e grate di sicurezza rappresentano la soluzione ideale.

Le inferriate apribili ad esempio, sono perfette per i balconi e consentono di mettere in sicurezza tale apertura tutto l’anno.

Anche nelle sere d’estate ad esempio, quando il caldo induce ad aprire la serranda per lasciare entrare la frescura, è possibile dormire serenamente grazie all’inferriata che protegge l’accesso, impedendo di intrufolarsi a chiunque possa arrampicarsi fino al balcone.

Chiaramente, in questo caso si va ad optare per un tipo di inferriate apribili che all’occorrenza possono tranquillamente essere aperte con un gesto della mano e consentire l’ingresso e l’uscita.

Per quel che riguarda le finestre invece, le grate di ferro fisse sono la soluzione da preferire: si tratta di una barriera invalicabile che induce automaticamente eventuali malintenzionati a rivolgere altrove le proprie attenzioni.

Alla stessa maniera, le inferriate apribili rappresentano la soluzione ideale nei casi in cui ci siano delle porte secondarie di accesso in casa o porte che consentono di raggiungere il giardino. 

In tutti questi casi, una inferriata apribile è la soluzione migliore per poter dormire senza pensieri o stare tranquilli anche quando si è lontani da casa.

Servono autorizzazioni del condominio per l’installazione di grate e inferriate?

Non servono particolari autorizzazioni per installazione di grate ed inferriate di sicurezza, in quanto si tratta di edilizia libera.

Tra l’altro con le grate il decoro architettonico del condominio non viene alterato, considerando che oggi esistono tantissimi modelli dall’estetica particolarmente gradevole.

Chiaramente il consiglio è quello di optare per un design e colore che non vada in contrasto con quello della facciata del condominio, così da rendere queste strutture praticamente invisibili.

Scegliendo il giusto colore dunque, sarà possibile fare in modo che questi elementi così importanti per la nostra sicurezza passino praticamente inosservati, il che è un risultato veramente apprezzabile.

Sono ad ogni modo numerose le sentenze che hanno chiarito come l’esigenza individuale di sicurezza prevalga su quella estetica dell’edificio.

Ad ogni modo è sempre bene informare in anticipo il condominio delle proprie intenzioni di installare eventuali inferriate o grate di ferro.

In breve

Vivere in condominio comporta certamente tanti vantaggi, ma non bisogna trascurare gli aspetti legati alla sicurezza.

L’errore infatti, è quello di pensare di essere al sicuro solo perché si vive all’interno di un edificio in cui sono presenti tante altre persone, e che i malintenzionati rivolgano le proprie “attenzioni” esclusivamente ad abitazioni isolate.

In realtà non è così, ed è bene per questo mettersi in sicurezza così da garantire serenità a tutta la famiglia e proteggere i propri averi, anche quando si è lontani da casa.

Finanziamenti alle startup: nel 2022 superati 2 miliardi di euro 

Nel 2022 si registra il traguardo dei due miliardi di capitale raccolto da investitori formali, informali e internazionali per finanziare le startup italiane. A dodici mesi dallo ‘sfondamento’ della soglia del miliardo di euro di investimenti annui, e a dieci anni dallo Startup Act del 2021,  nel 2022 gli investimenti totali in Equity di startup hi-tech ammontano a oltre 2,1 miliardi di euro. Un valore più che triplicato rispetto ai 694 milioni quantificati nel 2019.  Si tratta di alcune evidenze emerse dall’Osservatorio Startup Hi-tech, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con InnovUp – Italian Innovation & Startup Ecosystem.

Investimenti da parte di attori formali a 731 milioni

In questo contesto, gli investimenti da parte di attori formali (fondi VC indipendenti, CVC aziendali e GVC) confermano il loro tradizionale ruolo di guida per l’intero ecosistema, registrando un +44% rispetto al 2012 e raggiungendo quota 731 milioni di euro.
Il trend conferma il ruolo infrastrutturale assunto dal comparto, che nel 2022 si riconsolida come cardine e acceleratore dell’intero ecosistema.
A determinare in maniera significativa il raggiungimento della soglia dei due miliardi di capitale raccolto è la componente dei finanziamenti internazionali. Con un valore più che raddoppiato, da 435 milioni a 1.029 milioni, arriva a costituire circa la metà dell’intero ecosistema.

Si riduce il gap con gli altri paesi europei

Le startup, e in particolare le scaleup, sembrano essere quindi sempre più uno dei veicoli preferiti per attrarre capitale all’interno del nostro Paese, un tema che i policy-maker e le istituzionali nazionali dovranno continuare ad affrontare con continuità nei prossimi anni.
Rispetto al benchmark internazionale, nel 2021 la performance di rilancio dell’Italia all’uscita dalla pandemia ha consentito di ridurre il gap consolidato negli anni passati. La dimensione relativa dell’ecosistema italiano formale oggi è pari a circa 1/6 di quello francese, circa 1/4 rispetto a quello tedesco, e con dimensioni paragonabili a quello spagnolo.

Un ecosistema maturo

I finanziamenti da attori informali registrano invece una contrazione del 12%, passando da 449 a 400 milioni di euro nel 2022.
Tale decremento potrebbe rispecchiare un primo giro di boa circa la maturità dell’ecosistema, dove diverse startup stanno ormai passando allo stato di scaleup, con operazioni tradizionalmente più associate al mondo formale.
In questo particolare frangente, risulta interessante notare come il segmento dell’Equity Crowdfunding registri negli ultimi 12 mesi una significativa contrazione rispetto all’ultima osservazione, passando dai 106 milioni di euro consuntivati nel 2021 a 85.

Quando è il momento giusto per acquistare una vasca con sportello?

Con il trascorrere degli anni tutti ci accorgiamo del fatto che il nostro corpo tende a perdere elasticità e resistenza, ma soprattutto capacità di resistere agli sforzi.

Ciò è assolutamente normale, perché con l’avanzare dell’età il fisico tende ad indebolirsi e ad essere interessato da vari acciacchi che possono riguardare sia la zona degli arti superiori che quella degli arti inferiori.

Proprio con l’avanzare dell’età ci sono poi alcune operazioni che possono non riuscire più tanto bene o che cominciano ad essere alquanto dolorose, e non sempre si tratta di sforzi fisici ma al contrario di piccole operazioni quotidiane come ad esempio fare il bagno.

La paura di scivolare

Una delle paure che riguardano maggiormente le persone anziane o quelle che cominciano ad avere qualche problema di deambulazione è proprio quella di scivolare nella doccia o vasca da bagno.

Spesso infatti, il piatto doccia è insidioso e si rischia di scivolare, complice anche il sapone che rende tutto più viscido. Per cercare di ovviare a questo problema si pensa solitamente a posizionare un tappetino antiscivolo sul piatto doccia, ma questa è soltanto una soluzione temporanea.

In altri casi si preferisce direttamente installare dei maniglioni che offrono un appiglio sicuro in caso di necessità.

La difficoltà a sollevare le gambe

Tante persone che si apprestano ad entrare nella terza età, o che già vi fanno parte, hanno il tipico problema della difficoltà a sollevare le gambe.

Ciò diventa un impedimento soprattutto in tutti quegli appartamenti in cui vi è la vasca da bagno.

Infatti, riuscire a sollevare le gambe per accedere all’interno della vasca può diventare una operazione dolorosa o quasi impossibile per tante persone.

Consideriamo inoltre lo sforzo successivo nel sedersi e poi rialzarsi alla fine del bagno, operazione questa che diventa difficile soprattutto in assenza dei maniglioni.

In questo caso, il consiglio è quello di installare una vasca per disabili o anziani, così da risolvere il problema.

Questo tipo di vasche da bagno presentano infatti un pratico sportello che può essere aperto e che consente di accedere facilmente alla vasca.

Una volta fatto il proprio accesso in vasca è possibile chiudere lo sportello e riempire la stessa con dell’acqua.

Tra l’altro non è necessario nemmeno dover fare dei movimenti dolorosi per sedersi sul fondo della vasca, in quanto questo tipo di articolo presenta una apposita seduta molto comoda da raggiungere.

Inoltre, grazie agli appositi maniglioni è possibile usufruire di una presa solida per riuscire a sedersi in maniera sicura, così come rialzarsi al termine del proprio bagno.

Grazie al pratico sistema di svuotamento rapido è inoltre possibile interrompere velocemente il bagno ed uscire dalla vasca prontamente.

Gli optional

Esistono poi tutta una serie di optional che rendono certamente il bagno un’esperienza ancora più piacevole:  tra questi possiamo citare l’idromassaggio, il miscelatore termostatico, la sicura della porta, lo schienale riscaldato e la cromoterapia.

Una soluzione di questo tipo è dunque perfettamente in grado di regalare la sicurezza di cui si avverte bisogno, nel momento in cui ci si rende conto del fatto che il tempo passa ed il corpo non è più in grado di reggere a sforzi e sollecitazioni come una volta.

Grazie alla vasca per anziani è possibile dunque mantenere o ritrovare la propria autonomia nell’effettuare le quotidiane operazioni di pulizia, con tutti i vantaggi che ne derivano a livello di benessere per la persona.

Inoltre, andare a sollecitare meno le parti dolenti del corpo, aiuterà sicuramente a migliorare la condizione generica della persona, la quale vedrà progressivamente diminuire gli acciacchi che la interessano.

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