L’inflazione e il costo della vita preoccupano gli italiani

Per il 2022 gli italiani si aspettano un aumento dei prezzi, e sono preoccupati per la propria capacità di fronteggiare i pagamenti, soprattutto delle bollette. Insomma, per l’anno in corso le aspettative degli italiani sono negative. La conferma arriva dall’ultimo sondaggio di Ipsos condotto in collaborazione con il World Economic Forum per indagare le opinioni, le preoccupazioni e le aspettative dei cittadini di 11 Paesi in merito all’inflazione e all’aumento generale del costo della vita. Riguardo la propria situazione finanziaria attuale, la maggioranza degli intervistati sostiene di non essere né in estrema difficoltà né di vivere agiatamente, ma di ‘cavarsela’. Circostanze che si riflettono anche in Italia, dove il 30% degli intervistati dichiara di trovarsi in difficoltà, e soltanto il 7% afferma di vivere agiatamente. Per il 19% la situazione è stabile, ma il 42% ammette di ‘cavarsela’.

Previsioni negative per il 2022

Se nel nostro Paese metà degli intervistati ritiene che il proprio tenore di vita rimarrà invariato un 31% dichiara che diminuirà, e solo in pochi prevedono un aumento (8% molto, 12% un po’). 
Allo stesso modo, gli italiani prevedono un aumento esponenziale del tasso d’inflazione (37%-38%), del numero di disoccupati (30%-39%), delle tasse (23%-41%), dei tassi d’interesse (21%-39%)
Quanto al livello di preoccupazione dei cittadini per la propria situazione finanziaria nei prossimi sei mesi, il 78% si dichiara preoccupato per l’aumento del costo di beni e servizi, il 58% per la propria capacità di acquistare prodotti che si era soliti comprare, e il 56% per la propria capacità di fronteggiare il pagamento delle bollette, specialmente di luce e gas (59%).

I rincari più temuti? Luce e gas, cibo e benzina

La maggioranza degli italiani si aspetta un aumento dei prezzi nel corso del 2022, soprattutto per le bollette di luce e gas (80%), la spesa alimentare (79%) e il carburante (78%). Ma anche per altre spese domestiche (74%), il costo complessivo degli abbonamenti, come Netflix, palestra, ecc. (48%), mutui/affitti (26%) e il costo complessivo di attività ludiche (60%). Tra le categorie esaminate, quelle che secondo gli intervistati avrebbero un impatto maggiore sulla qualità della vita riguardano l’aumento del prezzo delle utenze (61%). A seguire, l’aumento del costo del carburante (53%) e quello relativo ai generi alimentari (51%).

Rinunciare a svaghi e vacanze

Se l’aumento dei prezzi significasse non poter più permettersi l’abituale stile di vita, quali azioni verrebbero maggiormente intraprese dagli italiani? I cambiamenti dei comportamenti più comuni sono diminuire la spesa per attività di socializzazione (43%), spendere meno per le vacanze (37%), ritardare importanti decisioni d’acquisto (36%).  Al contrario, in pochi affermano che chiederebbero un aumento di stipendio (5%) o cercherebbero un lavoro maggiormente remunerativo (6%). Ma i nostri concittadini ritengono che l’aumento dell’inflazione e del costo della vita sia guidato da fattori esterni e globali. In particolare, l’invasione russa dell’Ucraina (83%), lo stato dell’economia globale (82%), la pandemia Covid-19 e le politiche del Governo (entrambi al 72%).

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