Torino green: L’energia solare come soluzione per un futuro sostenibile

Torino si trova di fronte ad una sfida cruciale: la necessità di trasformare il proprio sistema energetico in modo sostenibile, riducendo l’impatto ambientale e garantendo un futuro migliore per le generazioni a venire.

In questo contesto, l’energia solare appare come una soluzione irrinunciabile, dato che offre numerosi vantaggi e opportunità sia per l’ambiente che per i cittadini in generale.

Impianti fotovoltaici: L’energia solare che diventa elettricità

Grazie all’installazione di moderni impianti fotovoltaici, l’energia solare può essere catturata e convertita direttamente in elettricità. Questi sistemi permettono di sfruttare al massimo il potenziale energetico del sole, trasformando la sua luce in corrente elettrica pulita e gratuita.

A Torino, l’installazione di impianti fotovoltaici sul tetto di edifici residenziali, commerciali e industriali può essere una risorsa in grado di contribuire in modo significativo alla produzione di energia sostenibile.

Vantaggi economici e incentivi

Il fotovoltaico a Torino non solo porta benefici ambientali, ma anche vantaggi economici. Grazie agli incentivi statali e regionali infatti, è possibile ottenere agevolazioni fiscali, finanziamenti agevolati e tariffe incentivanti per l’energia prodotta e immessa in rete.

Questi incentivi, combinati con il risparmio sulla bolletta energetica a lungo termine, rendono l’energia solare una soluzione sicuramente allettante per tutti i piemontesi.

L’energia solare rappresenta dunque un investimento intelligente che non solo contribuisce alla salvaguardia dell’ambiente, ma anche ad un concreto risparmio per gli individui e le aziende.

L’energia solare come risorsa inesauribile

Il sole è una fonte di energia inesauribile e disponibile gratuitamente per tutti. Torino, con la sua posizione geografica privilegiata al centro de Piemonte, gode di una buona esposizione solare durante tutto il corso dell’anno.

Sfruttare questa risorsa significa svincolarsi dalle fonti di energia tradizionali, riducendo la dipendenza da combustibili fossili e contribuendo alla riduzione delle emissioni di gas serra.

Già questo è un ottimo argomento da considerare per accelerare la transizione verso il fotovoltaico, al quale tutti dovremmo essere sensibili.

Un investimento a lungo termine

Un impianto fotovoltaico rappresenta un investimento a lungo termine. Non solo permette di ridurre i costi energetici nel tempo, ma aumenta anche il valore dell’abitazione o edificio.

Infatti, un’abitazione o edificio che dispone di un impianto fotovoltaico diventa più attraente sul mercato immobiliare grazie alla sua sostenibilità energetica e alla riduzione delle spese legate all’elettricità.

Il futuro energetico di Torino: verso una città sostenibile

Torino ha davanti a sé l’opportunità di diventare una città all’avanguardia per quanto riguarda la sostenibilità energetica, grazie ad una maggior diffusione degli impianti fotovoltaici.

Questa transizione richiede chiaramente il coinvolgimento di cittadini, aziende e amministrazioni locali.

Attraverso la promozione di politiche energetiche credibili, l’educazione sulla sostenibilità e l’adozione massiccia di impianti fotovoltaici, Torino può infatti diventare un esempio di città sostenibile per tutto il paese.

Pannelli fotovoltaici obbligatori dal 2030?

L’Unione Europea ha recentemente annunciato la sua intenzione di rendere obbligatori i pannelli fotovoltaici per tutti gli edifici pubblici e commerciali a partire dal 2026, e per tutti gli edifici residenziali a partire dal 2030.

Questa decisione è un passo importante verso la ripresa dell’economia europea e la riduzione della nostra dipendenza dalle fonti energetiche fossili.

Tali obblighi, a quanto pare, dovrebbero comunque scattare solo per edifici che superano una determinata cubatura, dunque non si tratta di una misura ceh riguarderà la totalità degli immobili.

Prospettive future

Dunque, l’energia solare appare proprio come una soluzione vincente per un futuro più sostenibile a Torino, così come nel resto del paese.

Sfruttare l’abbondante risorsa solare della regione Piemonte è un modo intelligente per ridurre l’impatto ambientale, risparmiare sui costi energetici e creare una comunità più “Green”.

Investire nell’energia solare significa abbracciare un futuro migliore, in cui la sostenibilità è al centro di ogni decisione energetica.

Torino ha la possibilità di diventare un esempio di città sostenibile, guidando il cammino verso un mondo più pulito e sostenibile per tutti.

Grate e sicurezza in condominio

Quando si abita in condominio, ed in particolar modo ai piani bassi, è normale avere il timore che qualcuno possa tentare di introdursi in casa nostra passando dal balcone o dalle finestre.

Soprattutto quando il condominio ha una esposizione diretta su strada infatti, è molto più semplice per eventuali malintenzionati il tentare di effettuare un colpo.

Proprio da questo timore nasce la necessità di mettersi al riparo da qualsiasi potenziale pericolo adottando quelle soluzioni che sono effettivamente in grado di regalare maggior sicurezza a tutta la famiglia.

Solitamente la prima cosa che si pensa di fare quando si desidera mettere in sicurezza un appartamento è quella di installare un impianto di allarme, oltre chiaramente alla classica porta blindata.

Quella dell’impianto di allarme o videosorveglianza è in effetti una buona soluzione, ma non è detto che sia quella più adatta.

Molto dipende infatti dalla caratteristiche dell’appartamento che si desidera mettere in sicurezza: soprattutto se si parla di una abitazione che si trova al piano terra o comunque ai piani bassi, è chiaro che uno dei punti deboli sono proprio le finestre ed il balcone.

Dunque, subito dopo la porta blindata, la prima cosa cui pensare in questo caso dovrebbe essere un sistema che consenta di mettere in sicurezza tali elementi.

Inferriate e grate di sicurezza

Da questo punto di vista, inferriate e grate di sicurezza rappresentano la soluzione ideale.

Le inferriate apribili ad esempio, sono perfette per i balconi e consentono di mettere in sicurezza tale apertura tutto l’anno.

Anche nelle sere d’estate ad esempio, quando il caldo induce ad aprire la serranda per lasciare entrare la frescura, è possibile dormire serenamente grazie all’inferriata che protegge l’accesso, impedendo di intrufolarsi a chiunque possa arrampicarsi fino al balcone.

Chiaramente, in questo caso si va ad optare per un tipo di inferriate apribili che all’occorrenza possono tranquillamente essere aperte con un gesto della mano e consentire l’ingresso e l’uscita.

Per quel che riguarda le finestre invece, le grate di ferro fisse sono la soluzione da preferire: si tratta di una barriera invalicabile che induce automaticamente eventuali malintenzionati a rivolgere altrove le proprie attenzioni.

Alla stessa maniera, le inferriate apribili rappresentano la soluzione ideale nei casi in cui ci siano delle porte secondarie di accesso in casa o porte che consentono di raggiungere il giardino. 

In tutti questi casi, una inferriata apribile è la soluzione migliore per poter dormire senza pensieri o stare tranquilli anche quando si è lontani da casa.

Servono autorizzazioni del condominio per l’installazione di grate e inferriate?

Non servono particolari autorizzazioni per installazione di grate ed inferriate di sicurezza, in quanto si tratta di edilizia libera.

Tra l’altro con le grate il decoro architettonico del condominio non viene alterato, considerando che oggi esistono tantissimi modelli dall’estetica particolarmente gradevole.

Chiaramente il consiglio è quello di optare per un design e colore che non vada in contrasto con quello della facciata del condominio, così da rendere queste strutture praticamente invisibili.

Scegliendo il giusto colore dunque, sarà possibile fare in modo che questi elementi così importanti per la nostra sicurezza passino praticamente inosservati, il che è un risultato veramente apprezzabile.

Sono ad ogni modo numerose le sentenze che hanno chiarito come l’esigenza individuale di sicurezza prevalga su quella estetica dell’edificio.

Ad ogni modo è sempre bene informare in anticipo il condominio delle proprie intenzioni di installare eventuali inferriate o grate di ferro.

In breve

Vivere in condominio comporta certamente tanti vantaggi, ma non bisogna trascurare gli aspetti legati alla sicurezza.

L’errore infatti, è quello di pensare di essere al sicuro solo perché si vive all’interno di un edificio in cui sono presenti tante altre persone, e che i malintenzionati rivolgano le proprie “attenzioni” esclusivamente ad abitazioni isolate.

In realtà non è così, ed è bene per questo mettersi in sicurezza così da garantire serenità a tutta la famiglia e proteggere i propri averi, anche quando si è lontani da casa.

Quando è il momento giusto per acquistare una vasca con sportello?

Con il trascorrere degli anni tutti ci accorgiamo del fatto che il nostro corpo tende a perdere elasticità e resistenza, ma soprattutto capacità di resistere agli sforzi.

Ciò è assolutamente normale, perché con l’avanzare dell’età il fisico tende ad indebolirsi e ad essere interessato da vari acciacchi che possono riguardare sia la zona degli arti superiori che quella degli arti inferiori.

Proprio con l’avanzare dell’età ci sono poi alcune operazioni che possono non riuscire più tanto bene o che cominciano ad essere alquanto dolorose, e non sempre si tratta di sforzi fisici ma al contrario di piccole operazioni quotidiane come ad esempio fare il bagno.

La paura di scivolare

Una delle paure che riguardano maggiormente le persone anziane o quelle che cominciano ad avere qualche problema di deambulazione è proprio quella di scivolare nella doccia o vasca da bagno.

Spesso infatti, il piatto doccia è insidioso e si rischia di scivolare, complice anche il sapone che rende tutto più viscido. Per cercare di ovviare a questo problema si pensa solitamente a posizionare un tappetino antiscivolo sul piatto doccia, ma questa è soltanto una soluzione temporanea.

In altri casi si preferisce direttamente installare dei maniglioni che offrono un appiglio sicuro in caso di necessità.

La difficoltà a sollevare le gambe

Tante persone che si apprestano ad entrare nella terza età, o che già vi fanno parte, hanno il tipico problema della difficoltà a sollevare le gambe.

Ciò diventa un impedimento soprattutto in tutti quegli appartamenti in cui vi è la vasca da bagno.

Infatti, riuscire a sollevare le gambe per accedere all’interno della vasca può diventare una operazione dolorosa o quasi impossibile per tante persone.

Consideriamo inoltre lo sforzo successivo nel sedersi e poi rialzarsi alla fine del bagno, operazione questa che diventa difficile soprattutto in assenza dei maniglioni.

In questo caso, il consiglio è quello di installare una vasca per disabili o anziani, così da risolvere il problema.

Questo tipo di vasche da bagno presentano infatti un pratico sportello che può essere aperto e che consente di accedere facilmente alla vasca.

Una volta fatto il proprio accesso in vasca è possibile chiudere lo sportello e riempire la stessa con dell’acqua.

Tra l’altro non è necessario nemmeno dover fare dei movimenti dolorosi per sedersi sul fondo della vasca, in quanto questo tipo di articolo presenta una apposita seduta molto comoda da raggiungere.

Inoltre, grazie agli appositi maniglioni è possibile usufruire di una presa solida per riuscire a sedersi in maniera sicura, così come rialzarsi al termine del proprio bagno.

Grazie al pratico sistema di svuotamento rapido è inoltre possibile interrompere velocemente il bagno ed uscire dalla vasca prontamente.

Gli optional

Esistono poi tutta una serie di optional che rendono certamente il bagno un’esperienza ancora più piacevole:  tra questi possiamo citare l’idromassaggio, il miscelatore termostatico, la sicura della porta, lo schienale riscaldato e la cromoterapia.

Una soluzione di questo tipo è dunque perfettamente in grado di regalare la sicurezza di cui si avverte bisogno, nel momento in cui ci si rende conto del fatto che il tempo passa ed il corpo non è più in grado di reggere a sforzi e sollecitazioni come una volta.

Grazie alla vasca per anziani è possibile dunque mantenere o ritrovare la propria autonomia nell’effettuare le quotidiane operazioni di pulizia, con tutti i vantaggi che ne derivano a livello di benessere per la persona.

Inoltre, andare a sollecitare meno le parti dolenti del corpo, aiuterà sicuramente a migliorare la condizione generica della persona, la quale vedrà progressivamente diminuire gli acciacchi che la interessano.

Consigli per chi sta per avviare un salone da parrucchiere

Il settore della cura della persona può andare su e giù a seconda dell’andamento dell’economia, ma di solito è un’ottima idea di impresa a lungo termine. In tempi di crisi, nonostante il calo dei consumi, c’è sempre una clientela affezionata che continua a frequentare i saloni da parrucchiere.

Ecco perché andremo oggi a vedere alcuni importanti consigli che ti saranno utili prima di avviare il tuo salone da parrucchiere, un’attività tradizionale ma anche molto interessante per gli imprenditori.

Quanto costa allestire un salone parrucchiere?

Ovviamente l’investimento iniziale è variabile in base alle dimensioni del salone, della città in cui esso si trova e allo stato dei locali. Non è la stessa cosa avviare la tua attività in un posto dove in precedenza c’era già un parrucchiere e dove devi apportare soltanto alcune modifiche decorative e acquistare dei mobili.

Nonostante tutto, puoi stimare che dovrai spendere tra i 10.000 e i 30.000 euro per i mobili (a seconda del tipo di mobili e del numero di posti a sedere che prevedi di offrire), e almeno altri 10.000 euro per la decorazione (di interni ed esterni). Se devi fare anche dei lavori di ristrutturazione, considera in media altri 10.000, a seconda di cosa devi fare.

Dovrai anche acquistare eventuali apparecchiature informatiche e forniture per parrucchieri, per questo puoi considerare qualche migliaio di euro in più.

In totale, allestire un piccolo salone da parrucchiere costa almeno 30.000 euro.

L’immagine è fondamentale

Uno dei motivi per cui vale la pena investire un po’ di più quando si crea un salone da parrucchiere è che, poiché si tratta di un’attività che ruota attorno all’immagine personale, devi prendere molto sul serio l’aspetto dei locali.

I tuoi clienti, donne e uomini, vengono da te perché vogliono ottenere un look migliore, il che li fa sentire meglio. Non sarebbe una bella esperienza per loro ritrovarsi in un locale trascurato, perché inconsciamente essi assocerebbero la cattiva immagine del salone con una possibile cattiva soddisfazione del servizio.

Per questo motivo è molto importante curare ogni minimo dettaglio per ottenere un design accattivante (anche se semplice) e un’immagine perfetta sotto ogni punto di vista, dalla decorazione (interna ed esterna) alla divise dello staff. Tutto conta.

L’importanza della location per il tuo salone

Proprio come per un ristorante, la posizione è fondamentale per un salone da parrucchiere.

Ad esempio, se nel quartiere c’è una strada con molto traffico pedonale, devi aprire la tua attività proprio in questa strada, non sulle stradine adiacenti. Puoi pensare che sia molto vicino e che sia lo stesso, ma in realtà cambia tutto.

Quali altri consigli per aprire un parrucchiere?

I locali devono rispettare determinati requisiti, ti consigliamo per questo di rivolgerti ad un professionista del settore (architetto o tecnico ad esempio), in quanto potrebbero esserci delle variazioni a seconda della città e dei regolamenti comunali. In ogni caso, i requisiti di base sono uguali per tutti e riguardano cose come accessibilità, sicurezza (rischio incendio), isolamento acustico, etc.

Altri possibili consigli per allestire un salone da parrucchiere sono quelli relativi alla forma giuridica che andrai a scegliere. Fondamentalmente, devi decidere tra lavoro autonomo e cooperativa.

In linea di massima, per un piccolo salone che non genera molti profitti, ti conviene optare per la prima soluzione.

Infine, altre procedure e requisiti sono quelli relativi ai dipendenti . Se hai intenzione di assumere del personale, avrai alcune procedure aggiuntive da espletare legate alla previdenza sociale. Fai bene a rivolgerti ad un commercialista per questo.

Come vedi nulla è impossibile, si tratta di cose che puoi fare una dopo l’altra, e procedere così con l’apertura della tua nuova attività.

Regolare correttamente il condizionatore d’estate: consigli utili

Durante i torridi mesi estivi, adoperare il condizionatore è la cosa più piacevole che possa esserci per trovare un po’ di sollievo e rinfrescarsi. Vediamo adesso di seguito come è possibile regolare correttamente il condizionatore per ottenere il massimo del beneficio.

Regola la temperatura

Regolare correttamente la temperatura del condizionatore significa riuscire a godere al massimo dei suoi benefici risparmiando energia. Non dobbiamo dunque cadere nella tentazione di impostare una temperatura troppo bassa, in quanto la temperatura deve essere impostata a circa 26° per evitare sbalzi termici eccessivi tra la temperatura che c’è in casa e quella esterna.

In ogni caso il consiglio è quello di mantenersi su temperature che non siano maggiori di 7°-8°  rispetto la temperatura esterna. In questo modo l’unità esterna riuscirà a lavorare in maniera più efficace consumando anche meno energia.

Utilizza con oculatezza il condizionatore

Può sembrare scontato ma è utile adoperare il condizionatore solo quando veramente necessario e dunque evitare di tenerlo acceso ad esempio anche la notte. Chiaramente è bene evitare di tenerlo acceso quando in casa non c’è nessuno per scongiurare ogni forma di dispersione chiudendo adeguatamente porte e finestre, così che l’aria fresca non vada a finire fuori consentendo inoltre all’aria calda di entrare in casa.

Se sei appena rientrato in casa, è preferibile adoperare la funzione deumidificatore e soltanto in seguito quella di raffreddamento, così da evitare eventuali problemi legati allo sbalzo termico.

Pulisci periodicamente i filtri

Pulire periodicamente i filtri del condizionatore consente innanzitutto di avere un’aria più sana in casa evitando di far circolare anche i microrganismi patogeni che alloggiano appunto nei filtri. In secondo luogo, se i filtri sono puliti il condizionatore riesce a lavorare in maniera più facile e dunque può essere più efficiente riducendo i consumi e rinfrescando gli ambienti in maniera più tangibile.

Sfrutta il deumidificatore

Nel caso in cui dovessi accorgerti che l’aria in casa è particolarmente umida, e dunque quando hai quella fastidiosa sensazione di essere appiccicoso, fai bene a sfruttare la funzione deumidificatore (presente in tutti i condizionatori Mitsubishi) così da eliminare l’umidità nell’aria e ottenere una piacevole sensazione di fresco senza la necessità di dover avviare la funzione di raffreddamento.

Seguire con attenzione questi suggerimenti ti consentirà di adoperare al meglio il tuo condizionatore d’aria limitando i consumi.

Timbracartellini per ogni tipo di necessità aziendale

Avere l’opportunità di rilevare le presenze in azienda consente di poter monitorare da più vicino quelle che sono le prestazioni lavorative dei dipendenti ed in particolar modo verificare i loro orari di ingresso e di uscita dalla sede in cui l’attività lavorativa viene svolta. Grazie ad un apposito timbracartellini ad esempio, è possibile andare a registrare non solo gli accessi e le uscite dei dipendenti ma anche eventuali ritardi o uscite anticipate, le quali vengono trasmesse immediatamente all’ufficio buste paga tramite apposito software.

In questa maniera si va dunque anche a semplificare quello che è il lavoro di chi lavora in amministrazione e al tempo stesso poter apportare delle piccole variazioni al salario in base al tempo effettivo di lavoro da parte del singolo dipendente.

Un modello di timbracartellini per ogni esigenza

Esistono per questo diverse tipologie di timbracartellini che ben si adattano alle necessità individuali. Vi sono tra l’altro determinati modelli che riescono a lavorare senza problemi anche all’interno di ambienti molto polverosi, e che dunque si adattano perfettamente ad ogni tipo di ambiente in cui vengono effettuate lavorazioni come ad esempio quelle sul legno che possono creare problemi nel caso in cui il dispositivo non sia pensato per lavorare esattamente in un contesto di questo tipo. Esistono inoltre modelli che possono lavorare sia poggiati su un ripiano che appesi al muro, così da poter essere più visibili e facili da raggiungere. A proposito di visibilità, esistono modelli di timbracartellini con i numeri informato arabo e altri con il display retro illuminato che consentono di poter visionare l’orario anche a parecchi metri di distanza.

Personalizzazione del badge

Sul sito ufficiale di Cotini srl è possibile visionare diversi modelli di timbracartellino e abbinare a questi l’acquisto di comodi badge timbratura magnetici o di prossimità, i quali possono anche essere personalizzati con il nome e il logo dell’azienda nonché con il nome e la fotografia del dipendente.

Giochi Gonfiabili Bll Park

Go Leisure produce e commercializza da oltre 20 anni playground da interno o esterno, giochi gonfiabili, giochi acquatici, trampolini elastici, play area per bimbi fino a 3 anni e tantissime altre attrezzature ludiche di pregevole fattura e qualità. Durante tutto il processo produttivo anche i più piccoli particolari vengono curati con particolare meticolosità e attenzione, per far si che i piccoli possano godere degli spazi e delle attrezzature loro dedicate in totale sicurezza.

Se hai uno spazio in giardino o in casa e stai pensando di far realizzare un’area giochi per i tuoi figli, se sei proprietario di uno spazio commerciale e intendi predisporre una play area per il divertimento dei più piccoli, se gestisci una scuola materna e vuoi rinnovare le attrezzature da gioco per i bambini, Go Leisure è la soluzione che ti garantisce massima sicurezza, grande qualità dei materiali e convenienza. Potrai comodamente inviarci la piantina dell’area nella quale intendi sistemare le attrezzature per il gioco, penseremo noi a studiare il progetto e l’idea più adatta a soddisfare le tue necessità. Individuata l’idea giusta effettueremo un sopralluogo per meglio comprendere spazi e particolarità del luogo, subito dopo inizierà la fase produttiva e la play area che avevi pensato prenderà magicamente forma. I nostri tecnici si occuperanno della messa in opera di tutte le attrezzature, per consentire da subito ai piccoli di usufruire del loro nuovo e bellissimo spazio per i giochi.

All’interno del sito è possibile visionare in anteprima alcune tra le soluzioni proposte da Go Leisure: dai bellissimi percorsi e saltarini gonfiabili ai giochi acquatici quali scivoli e acquafun, dai giochi e casette da giardino alle scenografie 3D per un divertimento assicurato. Puoi inviare la tua richiesta all’indirizzo mail info@bllpark.com o contattare il recapito telefonico +390392497489. Gli uffici si trovano in Via Friuli, 2/B 20853 Biassono (MB).

AI: la spesa delle aziende aumenta del 61% nel 2024

Quasi tutte le imprese europee stanno incorporando progetti di Intelligenza artificiale generativa nelle strategie aziendali, nei processi e nelle offerte. Circa due terzi (57%) hanno già investito in AI e un ulteriore 40% prevede di farlo nel corso dell’anno, mentre solo il 3% non ha intenzione di attivare progetti.
In ogni caso, nel 2024 la spesa per l’AI delle aziende dell’area EMEA crescerà del 61%.

Per il 40% di queste aziende l’AI rappresenta un “punto di svolta”, con il 25% degli investimenti destinati all’AI generativa, un altro 25% a quella interpretativa e un ulteriore 25% al machine learning. Emerge dalla ricerca di Lenovo, contenuta nel CIO PlayBook 2024: It’s all About Smarter AI.

Crescono gli investimenti nell’edge computing 

Le imprese dell’area EMEA prevedono di implementare strategie di AI nel cloud ibrido (48%) o privato (24%), con solo il 17% che opta per il cloud pubblico, in conseguenza delle rigorose normative sulla privacy dei dati, in particolare nell’Europa continentale.

L’interesse per l’AI varia tra i settori. Le aziende manifatturiere sono le più entusiaste (47%), le telco le meno entusiaste (22%), ma la maggior parte delle aziende di ogni settore ha già investito nell’AI generativa: il 50% delle organizzazioni governative, il 65% telco e il 67% del settore bancario, servizi finanziari e assicurativi (BFSI). 
Tutti i settori riconoscono l’importanza dell’edge computing nello sviluppo di progetti di AI, con organizzazioni di ogni settore che hanno aumentato gli investimenti (+29% manifatturiero, +60% Tlc).

In Italia è meno difficile trovare personale competente

In Italia si registra la percentuale più bassa (2%) di CIO che ritengono l’AI “una distrazione”. L’Italia, insieme all’Olanda, è il mercato con il tasso maggiore di investimenti in AI generativa già pianificati (68%), media EMEA 56%).
Non solo, l’Italia è il mercato in cui si registrano meno difficoltà ad assumere personale con competenze AI (34%), rispetto a una media nella regione del 55.3%.

Nel 2024, i trend più rilevanti per l’Italia mostrano una crescita del 40% di investimenti in tecnologie edge, di poco superiore alla media EMEA (38%) con i principali investimenti su progetti di AI generativa, modernizzazione delle infrastrutture e piattaforme di HPC.
Inoltre 7 aziende su 10 hanno già pianificato investimenti in Gen AI, il 30% lo farà nel 2024. Solo il 2% non ha in previsione di farne.

La più grande sfida tecnologica riguarda i limiti di capacità dei modelli

Per il 40% delle aziende la più grande sfida tecnologica dell’AI generativa rappresentata dai limiti di capacità dei modelli, seguita dai timori riguardo al potenziale uso improprio della tecnologia e le informazioni errate (37%).

Altre sfide includono la ricerca di una piattaforma dati affidabile (36%) e il ricorso a terze parti (35%) per lo sviluppo dell’AI generativa, riferisce Adnkronos. A livello organizzativo, il problema più citato è quello culturale, che riguardava i timori dei dipendenti riguardo allo spostamento del posto di lavoro (40%), seguito dalle sfide IT (45%), inclusa la resistenza da parte dell’IT non abituato a implementare strumenti e tecnologie di AI in continua evoluzione.

Bonus ristrutturazione 2024, quali sono i requisiti per accedervi?

Sono tantissimi gli italiani che hanno effettuato lavori all’interno delle proprie abitazioni approfittando del Bonus Ristrutturazione. Si tratta di un’agevolazione edilizia che spetta per diversi lavori realizzati negli immobili e consiste in una detrazione IRPEF del 50 per cento per le spese sostenute. In vigore ormai da qualche anno, il Bonus Ristrutturazione è stato esteso anche a tutto il 2024. Ma cosa cambia rispetto gli anni passati?

Il tetto di spesa resta a 96.000 euro

In estrema sintesi, il Bonus Ristrutturazione 2024 funziona secondo le stesse regole dell’anno precedente. Ciò significa che coloro che intendono usufruire dell’agevolazione devono rispettare determinati requisiti.

La detrazione fiscale del 50% sulle spese sostenute per lavori di riqualificazione edilizia, manutenzione ordinaria e straordinaria rimane valida fino al 31 dicembre, con un limite massimo di 96.000 euro per unità immobiliare. L’agevolazione consente di ottenere un rimborso IRPEF da diluire in 10 anni, presentando la dichiarazione dei redditi relativa all’anno in cui sono state sostenute le spese.

Detrazioni anche per gli arredi

Anche nel 2024, seppur con qualche modifica al tetto di spesa,  possibile accedere al bonus per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici, questi ultimi a condizione che rispettino specifici requisiti energetici. Per il 2024, è prevista un’agevolazione del 50% sulle spese sostenute, con un limite di 5.000 euro, da suddividere in 10 rate annuali.

Le spese ammissibili

Le spese (e quindi i lavori) ammissibili includono interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali, così come su singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale. Sono inclusi anche i lavori eseguiti in proprio, economia, insieme alle spese sostenute per l’acquisto dei materiali.

Per interventi legati al risparmio energetico, è importante inviare telematicamente la comunicazione all’ENEA entro 90 giorni dalla fine dei lavori. Questa comunicazione è essenziale per l’accesso all’agevolazione e deve essere effettuata per opere quali la sostituzione di infissi o l’installazione di impianti tecnologici.

I documenti necessari

Per ottenere il bonus, i pagamenti devono essere effettuati tramite bonifico bancario o postale parlante, contenente tutti i dati relativi ai lavori e al beneficiario della detrazione. È opportuno conservare la documentazione relativa alle spese sostenute, alle abilitazioni amministrative, alle delibere condominiali e ad altri documenti correlati in caso di verifiche da parte dell’Agenzia delle Entrate.

In sintesi, il Bonus Ristrutturazione 2024 offre la possibilità di ottenere agevolazioni fiscali per una vasta gamma di interventi edilizi, purché siano rispettate le procedure e i requisiti stabiliti.

AI e IoT trasformano le imprese ma aggravano i rischi per la sicurezza

Per aiutare le aziende ad affrontare i cambiamenti che comporta l’uso delle tecnologie interconnesse, Kaspersky ha realizzato la ricerca ‘Connecting the future of business’, che ha coinvolto 560 responsabili senior di IT security provenienti da Nord America, America Latina, Europa, Medio Oriente e Africa, Russia e Asia-Pacifico.

AI e IoT costituiscono una rete in continua crescita di dispositivi, applicazioni e sistemi collegati a Internet e tra loro. Trasformano le imprese, consentendo di raccogliere più dati e automatizzare i processi, ma comportano anche nuovi rischi e sfide per la sicurezza delle risorse aziendali, e la protezione dei clienti.
Gli esperti consigliano quindi ai dirigenti aziendali di adottare le soluzioni di cybersecurity adeguate.

Dalla Realtà virtuale al Web 3 fino ai Data space

Kaspersky ha cercato di analizzare l’opinione degli intervistati sulle tecnologie interconnesse. Lo studio ha rivelato che oltre il 50% delle aziende ha implementato l’Intelligenza artificiale (AI) e l’Internet of Things (IoT) nelle infrastrutture aziendali. E il 33% prevede di adottare queste tecnologie entro due anni.
Oltre ad AI e IoT, le aziende iniziano a utilizzare anche Realtà aumentata (AR), Realtà virtuale (VR) e digital twins, 6G, Web 3 e Data space.

AI e IoT sono già utilizzati rispettivamente dal 54% e dal 51% delle aziende, e i data space sono invece utilizzati dal 32% delle imprese, e quasi la metà (49%) ha intenzione di adottarli nel prossimo futuro.
Digital twins, AR, VR, Web 3.0 e 6G sono utilizzate solo da un’azienda su cinque (20%-21%), ma più del 70% sta pensando di integrarle nei propri processi aziendali.

Minore è l’implementazione delle tecnologie, maggiore la difficoltà a proteggerle

A fronte di un’incredibile diffusione AI e IoT sono vulnerabili a nuovi vettori di attacchi informatici.
Il 16%-17% delle organizzazioni ritiene che AI e IoT siano difficili da proteggere, mentre solo l’8% di chi utilizza l’AI e il 12% di chi dispone dell’IoT ritiene che le proprie aziende siano completamente protette.

Tuttavia, minore è l’implementazione delle tecnologie, maggiore è la difficoltà di proteggerle, e viceversa.
Ad esempio, AR/VR e 6G, che sono meno adottati, secondo il 39%-40% delle aziende risultano essere le tecnologie più difficili da proteggere.

“Le misure di sicurezza IT devono essere rafforzate”

“Le tecnologie interconnesse offrono immense opportunità commerciali, ma inaugurano anche una nuova era di vulnerabilità a gravi minacce informatiche – ha commentato Ivan Vassunov, VP, Corporate products, Kaspersky -. Con un numero sempre maggiore di dati raccolti e trasmessi, le misure di sicurezza IT devono essere rafforzate. Le imprese devono proteggere le risorse più importanti, rafforzare la fiducia dei clienti in un panorama interconnesso in espansione e garantire risorse adeguate alla sicurezza informatica, in modo da poter utilizzare le nuove soluzioni per fronteggiare le nuove sfide della tecnologia interconnessa”. 

Perchè oggi è tanto importante investire sulla propria formazione?

In un contesto che cambia continuamente, come è quello che oggi viviamo tutti, la formazione permanente riveste un ruolo di primo piano. Continuare a imparare è infatti una sorta di diktat per chiunque ambisca non solo a emergere, ma anche a stare bene, sia a livello personale sia professionale. La rapidità con cui si evolvono le tecnologie e la frequenza con cui si presentano sempre nuove sfide possono diventare un’opportunità solo e soltanto se si ha una mentalità aperta e la volontà di imparare.

Adattarsi velocemente 

La formazione continua è l’unico “allenamento” possibile per essere in grado di adattarsi ai cambiamenti. In un’epoca in cui l’automazione e l’intelligenza artificiale stanno rivoluzionando il mondo del lavoro, chi possiede la capacità di apprendere nuove competenze ha un netto vantaggio competitivo. La velocità nell’abbracciare i cambiamenti non riguarda solo la sfera professionale, ma permea anche la vita quotidiana. 

Sfide globali e soluzioni innovative

Le sfide globali – come il cambiamento climatico, la salute pubblica, le crisi economiche – richiedono soluzioni innovative. Avere una mente aperta e la formazione continua stimolano la creatività e la pensiero critico, fornendo agli individui gli strumenti necessari per affrontare problemi complessi. Le competenze acquisite attraverso l’apprendimento possono essere applicate per contribuire a trovare soluzioni sostenibili e ad apportare cambiamenti positivi nella società.

Benessere personale e mentale

La formazione non è solo un mezzo per garantirsi un avanzamento professionale, ma anche per il miglioramento personale e il benessere mentale. Abbracciare nuovi interessi, scoprire nuove prospettive e acquisire ulteriori conoscenze sono tutti “esercizi” utili per migliorare la propria vita. Inoltre, il mantenimento di una mente attiva è associato a numerosi benefici per la salute mentale, tra cui una maggiore resilienza e una riduzione dello stress.

Accessibilità e risorse online

I cambiamenti hanno anche tanti risvolti positivi. Ad esempio l’avvento della tecnologia ha reso l’accesso alla conoscenza più accessibile che mai. Risorse online, corsi e piattaforme di apprendimento virtuale offrono tante opportunità di studio, consentendo agli individui di apprendere secondo i propri ritmi e i propri impegni. Questo accesso democratizzato all’istruzione favorisce l’inclusività e offre a persone provenienti da diverse realtà la possibilità di accedere a conoscenze preziose.

Conclusioni

In sintesi, la formazione continua è un vero catalizzatore per l’eccellenza individuale e collettiva. Attraverso il potenziamento delle proprie competenze e skills, gli individui diventano agenti di cambiamento, capaci di affrontare sfide globali, migliorare la propria vita e contribuire al progresso della società. 

Gender gap nel mondo scientifico: cosa pensano gli italiani?

Quali sono le percezioni degli italiani sulla presenza femminile nelle discipline scientifiche? E quali le possibili soluzioni per eliminare la disuguaglianza di genere ‘nella scienza’?
Risponde un’indagine condotta dal team di Ipsos Public Affairs e presentata in occasione della Giornata Internazionale delle Donne e Ragazze nella Scienza, che si celebra ogni anno l’11 febbraio per sottolineare l’importanza cruciale del ruolo delle donne nel mondo scientifico.  

Si tratta di un evento promosso dall’ONU con l’obiettivo di riconoscere e promuovere la partecipazione femminile nelle comunità scientifiche e tecnologiche sfidando gli stereotipi di genere.
Nonostante i significativi progressi degli ultimi anni, le donne infatti sono ancora sottorappresentate in molte discipline scientifiche, in particolare nel settore STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Matematica).

Non esistono differenze in termini di predisposizione, ma…

L’opinione pubblica sostiene ampiamente che non esistono differenze in termini di predisposizione e attitudine tra ragazzi e ragazze. Più di due italiani su tre non credono che i ragazzi siano più adatti alle discipline scientifiche, e viceversa, che le ragazze siano più predisposte per le discipline umanistiche, formative o relative alla cura. 

Nonostante ciò, una ‘divisione delle competenze e capacità’ persiste in una minoranza ristretta, circa il 16%. Un antico stereotipo che tende a prevalere non tanto tra gli uomini (20% contro il 13% delle donne), ma sorprendentemente tra i più giovani: il 25% dei Millennials e addirittura il 29% degli Zoomers considerano valida questa distinzione.

Il divario esiste, la colpa è degli stereotipi 

Esiste effettivamente un divario: secondo i dati Istat del 2022, più di un uomo laureato su tre ha scelto il campo STEM, mentre solo una donna laureata su sei ha fatto la stessa scelta. Questa è una differenza significativa, che viene ignorata o riconosciuta, ma sottostimata da una parte considerevole della popolazione.

La tendenza è più evidente tra gli uomini e i giovani rispetto alle donne e alle persone di età più avanzata. 
Nonostante il fenomeno possa essere in parte sottostimato, le sue cause sono chiare. Tre italiani su cinque ritengono che siano gli stereotipi di genere a scoraggiare le donne dal perseguire una carriera nel campo scientifico. Una visione particolarmente diffusa tra le donne (due su tre) e i Boomers (72%).

Le quote rosa sono una soluzione?

Le cosiddette ‘quote rosa’, ovvero riservare una certa percentuale di posti alle donne nelle istituzioni scientifiche e di ricerca, sono una soluzione molto sostenuta dal 70% degli intervistati. Tuttavia, il supporto diminuisce tra i laureati, gli studenti e il ‘ceto dirigente’, dove meno di un terzo è d’accordo con questa misura. 

Molte altre proposte sembrano essere più apprezzate, come il miglioramento dell’equilibrio tra vita privata e lavoro, l’investimento in educazione di base attraverso programmi scolastici e campagne educative sui media tradizionali e social. E l’aumento della visibilità delle donne già presenti in posizioni di leadership nella comunità scientifica.

L’IA in Italia: qual è l’impatto socio-economico?

Il 2023 è stato sicuramente segnato dal boom dell’Intelligenza Artificiale. Questa tecnologia ha visto nei mesi passati una crescita travolgente, addirittura del 52%, tanto da raggiungere un valore di 760 milioni di euro. Tale incremento evidenzia un ulteriore accelerazione rispetto al +32% registrato nel 2022. La maggior parte degli investimenti è orientata verso soluzioni di analisi e interpretazione di testi per ricerca semantica, classificazione, sintesi e spiegazione di documenti, mentre i progetti di Generative AI rappresentano solo il 5%.

La consapevolezza degli italiani 

Nel 2023, ben il 98% degli italiani ha sentito parlare di Intelligenza Artificiale; di questi, il 29% possiede una conoscenza medio-alta sul tema. Nonostante l’interesse, permane però una certa confusione, evidenziata dal fatto che solo il 57% conosce il termine “Intelligenza Artificiale Generativa”. Circa il 77% degli italiani mostra preoccupazione riguardo all’IA, soprattutto per gli impatti potenziali sul lavoro. Tuttavia, solo il 17% è fermamente contrario all’integrazione dell’IA nelle attività professionali.

Il possibile impatto sull’occupazione e sull’automazione

Attualmente, l’IA in Italia ha il potenziale di automatizzare il 50% dei “posti di lavoro equivalenti”, rappresentando solo una minima parte di quanto possibile. Tuttavia, entro 10 anni, le nuove capacità delle macchine potrebbero sostituire il lavoro di 3,8 milioni di persone. Il dato sottolinea la necessità di un approccio bilanciato a questo strumento, considerando anche le previsioni demografiche. Sono i risultati della ricerca dell’Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano.

L’adozione dell’IA nelle aziende italiane

Il 90% del mercato dell’IA in Italia è dominato dalle grandi imprese, mentre il restante 10% è equamente distribuito tra PMI e Pubblica Amministrazione. La quota di mercato predominante (29%) è rappresentata da soluzioni per analizzare ed estrarre informazioni dai dati.

Il 61% delle grandi imprese ha almeno un progetto di IA, quota che scende a 18% per le PMI. In particolare, pigiano sull’acceleratore le aziende che avevano già in avviato progetti in questo senso. La Generative AI sembra non influenzare significativamente il divario di adozione tra le organizzazioni.

Imprese, identificati 5 profili

L’analisi della maturità delle aziende rivela cinque profili distinti, con l’11% delle aziende classificate come “avanguardiste” che hanno raggiunto la piena maturità tecnologica, organizzativa e gestionale nell’adozione dell’IA. Il 23% è classificato come “apprendista”, mentre il restante 66% presenta situazioni eterogenee, da organizzazioni “in cammino” a aziende che non considerano ancora rilevante il tema dell’IA.

Dark web: l’analisi dell’ultimo anno e le previsioni per il 2024

Nell’ultimo Kaspersky Security Bulletin (KSB), gli esperti del Global Research and Analysis team di Kaspersky Digital Footprint Intelligence hanno realizzato un’analisi completa del 2023, e hanno fornito indicazioni sulle tendenze emergenti nel mercato sommerso del dark web, uno dei centri principali per i servizi illeciti della comunità dei criminali informatici.

Lo scorso anno, gli esperti hanno assistito a un aumento significativo dei furti e delle attività di estorsione sul mercato del dark web. Guardando al futuro, l’azienda prevede anche nuove sfide, tra cui una maggiore presenza di servizi di crypto-drainer, una maggiore promozione di siti web fraudolenti attraverso la search advertising, e un aumento dei ‘loader’ dannosi.

Aumento dei blog post dedicati al ransomware

Gli attori ransomware in genere creano blog per ricattare le aziende, rivelare nuovi attacchi di successo alle imprese o pubblicare i dati rubati. Nel 2022 sono stati pubblicati circa 386 blog post mensili su piattaforme pubbliche e sul dark web mentre nel 2023 la media è salita a 476, con un picco a novembre (634 post).

Le credenziali personali e aziendali sono esposte a un rischio crescente di fuga di informazioni. Il mercato del dark web ha registrato un aumento dei post relativi a malware stealer, progettati per rubare informazioni sensibili come credenziali di accesso, dettagli finanziari e dati personali. I criminali informatici vendono questi dati ad altri soggetti malintenzionati con lo scopo di rubare l’identità, commettere frodi finanziarie o altre attività illecite.

Cresce il volume dei file di log con dati di utenti compromessi

In particolare, i post che offrono i log di Redline stealer, una famiglia di malware molto diffusa, sono triplicati, passando da una media mensile di 370 nel 2022 a 1.200 nel 2023.
Complessivamente, il volume dei vari file di log di malware, contenenti dati di utenti compromessi e pubblicati sul dark web, è aumentato di quasi il 30% nel 2023, rispetto all’anno precedente.

Nel 2024 i truffatori si rivolgeranno sempre più alla pubblicità sui motori di ricerca per promuovere siti web contenenti malware. Se prima si affidavano alle e-mail di phishing, ora utilizzano gli annunci di Google e Bing per garantire che le loro pagine di destinazione, contenenti malware, ricevano le prime posizioni nei risultati di ricerca.

Sale la domanda di servizi di cripto-draining

I crypto drainer, una categoria di software malevoli progettati per il trasferimento rapido e automatico di fondi dai portafogli di criptovalute legittimi a quelli di attori malintenzionati, stanno guadagnando terreno. Kaspersky prevede un aumento della domanda di questo tipo di malware per il furto di criptovalute, con il conseguente aumento della presenza di annunci pubblicitari che ne promuovono lo sviluppo e la vendita sul mercato clandestino. L’interesse sostenuto per le criptovalute, gli NFT e i relativi asset digitali dovrebbe alimentare la proliferazione di questi drainer.

Lavoro: come iniziare il 2024 con il piede giusto, e senza malessere da ripresa

Finite le festività di Natale e Capodanno dopo un periodo più o meno lungo di pausa si torna al lavoro. Ma soprattutto all’inizio di un nuovo anno ripartire con il piede giusto è importante per non rendere troppo traumatico il rientro in ufficio e la ripresa della routine quotidiana. Per lavoratori e aziende il mese di gennaio è il momento della ripresa delle attività, ma talvolta la ripartenza può essere davvero difficile.

“Gestire l’ansia e lo stress che molto spesso caratterizzano questi momenti diventa fondamentale per non avere conseguenze importanti sul proprio benessere”, spiega Massimo Mariani di Ab Lavoro, società di ricerca e selezione di personale qualificato.

La salute dei dipendenti è una strategia di talent attraction vincente 

Molto spesso accade purtroppo che il ritorno al lavoro sia accompagnato da una situazione di disagio, se non addirittura un vero e proprio malessere da rientro. Per fortuna, un occhio di riguardo alla salute fisica e mentale delle persone costituisce un elemento sempre più vincente nelle strategie di talent attraction delle aziende.

“L’attenzione al proprio benessere è ormai fondamentale per tutti i lavoratori, che da qualche tempo non sono più disposti a scendere a compromessi – aggiunge Giacomo Grilli, di Ab lavoro -. Le aziende, se non vogliono perdere le risorse migliori, dovranno necessariamente iniziare a tenere in grande considerazione queste nuove necessità e cercare, per quanto possibile, di curare il benessere dei propri dipendenti”.

I consigli per combattere lo stress da rientro

Ecco allora qualche consiglio per combattere lo stress da rientro. Anzitutto, se possibile, cercare di non rientrare il lunedì, ma i giorni successivi. In questo modo, la settimana si accorcia e si ha la sensazione di avere più tempo a disposizione e riprendere le attività con gradualità.
Prima di staccare preparare una lista delle attività in ordine di priorità da svolgere una volta rientrati. Un quadro preciso di ciò che ci aspetta sarà utilissimo per evitare ansie e stress inutili.

Inoltre, evitare di fissare appuntamenti importanti durante i primi giorni di lavoro, e se per molti gennaio è un ottimo momento per riflettere sulla propria carriera, rivedere il cv, aggiornare il proprio profilo Linkedin o valutare altre opportunità lavorative.

Ogni giorno dovrebbe contenere una piccola vacanza

Al rientro, è fondamentale continuare a curare la propria presenza online e allargare il proprio network, riporta Adnkronos, così da aumentare le opportunità di sviluppo di carriera.
Coltivare buone relazioni con i colleghi, anche fuori dall’ufficio: cercare occasioni di incontro informali o di svago può aiutare a ridurre lo stress da rientro.

Durante le ferie regalarsi del tempo per attività che la routine quotidiana impedisce di fare ricarica poi le energie. Spostare la mente, anche solo temporaneamente, dagli impegni lavorativi, consente di tornare con maggiore carica e lucidità.
Ultimo consiglio: fare in modo che ogni giorno contenga una piccola vacanza (anche metaforica). Una piccola occasione di relax quotidiana contribuisce infatti a rendere il ritorno alla routine meno stressante.

Quali parole hanno definito il 2023?

Anche per il 2023 Babbel propone l’annuale retrospettiva linguistica delle parole protagoniste degli ultimi 12 mesi. Tra i blockbuster ‘Barbie’ e ‘Oppenheimer’, usciti nelle sale il 21 luglio 2023, all’inflazione, il peggioramento dell’emergenza climatica e l’escalation dei conflitti internazionali, il 2023 è stato un anno pieno di avvenimenti. Ma anche di innovazioni tecnologiche e nuovi trend, ognuno dei quali è accompagnato da termini ed espressioni peculiari entrate a far parte del dibattito pubblico.

A cominciare dai termini che riguardano clima, ambiente e disastri naturali. Come Wildfire, usato nel mondo anglosassone per descrivere gli incendi, o Stato di emergenza, o ancora, Ciarán, il nome del ciclone che a novembre si è abbattuto con particolare veemenza su Regno Unito, Francia, Spagna e Italia.

Le parole della guerra

La parola War fatigue, che significa letteralmente ‘stanchezza da guerra’, si riferisce invece al progressivo disinteressamento da parte dell’Occidente nei confronti delle sorti dell’Ucraina. A quasi due anni dall’invasione russa molti temono di non poter più contare sull’appoggio promesso.

Ceasefire (letteralmente, ‘cessate il fuoco’), è un’espressione inglese adottata in tutto il mondo in seguito all’aggravarsi della situazione israelo-palestinese nell’autunno 2023.
Chi invoca il ceasefire chiede perciò che vengano sospese tutte le attività militari per un determinato periodo di tempo nella zona colpita dal conflitto.

I termini dell’innovazione

Il 2023 è stato l’anno del boom mediatico dell’AI, con il lancio di nuovi strumenti resi accessibili al pubblico accompagnati dal diffondersi di una grande quantità di neologismi.
Tra questi, ‘deepfake’, che ha fatto il giro del web quando hanno cominciato ad apparire online video e immagini sintetici manipolati digitalmente per sostituire le sembianze di una persona con quelle di un’altra.

Ma il 6 maggio 2023, a settant’anni dall’incoronazione di Elisabetta II, quella di Charles III, Re del Regno Unito e di altri 14 regni del Commonwealth, è stata in grado di attirare l’attenzione di molti spettatori anche al di fuori dello Stato insulare.
Tra gli ospiti dell’Abbazia di Westminster si sono potuti contare i membri di altre famiglie reali d’Europa, leader politici internazionali, attori e pop star.

Non solo umani: da Titan a JJ4

Il 18 giugno 2023 si perdevano le tracce del sommergibile Titan con a bordo cinque persone dirette a esplorare il relitto del Titanic, a circa quattro chilometri sotto il livello del mare. Ma in pieno Antropocene, l’era dominata dall’essere umano, capita che gli animali facciano sentire la propria presenza in maniera inattesa e talvolta scomoda.

Così ha fatto parlare di sé nei mesi estivi il granchio blu, piccolo crostaceo originario dell’Atlantico che ha ‘invaso’ il Mediterraneo. Ma hanno fatto discutere, riporta Askanews, anche le orse JJ4 e Amarena, e il cervo Bambotto, protagonisti di episodi cruenti che hanno riacceso le discussioni in merito alla convivenza tra animali selvatici ed essere umano. Nonché all’impatto del cambiamento climatico sull’habitat di molte specie.

Startup Fintech & Insurtech: in Italia ricavi +60%, finanziamenti -81%

Sono 622 le startup Fintech & Insurtech in Italia nel 2023, -8 rispetto al 2022, tra 24 nuove nate, alcune acquisizioni e qualche fallimento. Segnale di maggiore maturità, ma anche di una fisiologica uscita dal mercato di idee che non hanno trovato pieno riscontro.
Nel 2023 hanno raccolto risorse per 174 milioni di euro: -81%, in linea con un trend globale di maggior cautela da parte dei Venture Capital.

Circa una startup su tre (35%) ha già raggiunto utili positivi, trainati anche da ricavi, che risultano mediamente in crescita del 60% rispetto al 2022. 
Sono alcuni risultati della ricerca dell’Osservatorio Fintech & Insurtech della School of Management del Politecnico di Milano.

Clienti pronti per la banca digitale 

Ma le startup italiane faticano ancora a uscire dai confini nazionali, in termini di funding e dell’offerta di business. Solo il 41% offre servizi anche all’estero, un po’ meno rispetto all’anno scorso.
In ogni caso, per l’innovazione dei servizi finanziari e assicurativi il ruolo delle startup e dei grandi operatori è cruciale, poiché si stanno orientando sempre più verso canali digitali. E i consumatori si dimostrano pronti: il 66% dei clienti italiani utilizza almeno un canale finanziario digitale, il 57% mobile.

Nel 2023 crescono poi gli utenti home e mobile banking, le transazioni online e i clienti acquisiti completamente online. Per servizi più complessi, come stipula di mutuo o polizza vita, la disponibilità all’utilizzo del digitale rispetto alla filale è molto più bassa.

Pmi e microimprese

Il 27% delle microimprese ha già richiesto online un prestito, più un 8% che vorrebbe farlo pur non avendone la possibilità, mentre in ambito assicurativo, il 23% ha già attivato una polizza online e un altro 11% vorrebbe poterlo fare.
La maggior parte (74%) fa uso di servizi mirati all’analisi dei bisogni assicurativi.
Le Pmi hanno bisogni finanziari più complessi: il 36% ha richiesto un prestito tramite canali online e il 34% ha attivato una polizza assicurativa online.

Anche in ambito assicurativo la maggior parte delle Pmi (89%) fa uso di servizi mirati per l’analisi dei bisogni assicurativi.
Ma il rapporto diretto con gli operatori finanziari è fondamentale. Il 93% delle Pmi identifica in banca una figura di fiducia a cui rivolgersi in caso di problemi.

AI Generativa

Il 19% delle startup Fintech e Insurtech in Italia si sta già concentrando sull’AI Generativa.
Dall’analisi delle soluzioni adottate, emergono due principali casi d’uso al momento sul mercato: soluzioni sviluppate per essere utilizzate internamente all’azienda o per soddisfare le esigenze dei clienti (retail, business), come chatbot per assistere il cliente nella ricerca di informazioni o prendere decisioni riguardo al proprio business.

Nella strategia per offrire i servizi sono tre le opzioni possibili: la prima è utilizzare uno strumento di Generative AI esistente e costruire un plug-in da utilizzare direttamente nell’ambiente di questo strumento, la seconda è il fine-tuning di un modello esistente, e la terza è costruire il modello da zero. Più costosa, ma sicuramente più distintiva.

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