Fumare alternativo, il 60% degli italiani è favorevole

Abbandonare le sigarette tradizionali a favore di prodotti alternativi meno dannosi per la salute? Sei italiani su dieci rispondono di sì, a patto che venga provato scientificamente che lo siano. E oltre 8 su 10 vorrebbero saperne di più su dispositivi come e-cigs e riscaldatori di tabacco, potenzialmente in grado di ridurre i danni causati dal fumo. Questi prodotti infatti non implicano la combustione, il processo che genera la maggioranza di sostanze tossiche per la salute umana. Questo è quanto emerge da un’indagine di Eurispes dal titolo “Fumo: nuovi prodotti e riduzione del danno”, che ha coinvolto 1.135 fumatori italiani.

Solo il 9% afferma di voler smettere di fumare

Fra gli intervistati, il 53,7% dichiara di essere fumatore da più di 10 anni, circa la metà consuma più di 10 sigarette al giorno, il 15,2% oltre 20, e il 33% da 11 a 20.  Alla domanda relativa al desiderio di smettere di fumare, riporta Adnkronos, solo il 9% afferma di volerlo fare entro sei mesi, il 18,3% non ne ha alcuna intenzione, il 26,6% “dovrebbe ma non vuole”, il 28,5% “dovrebbe ma non crede di riuscire”, e il 17,6% “vorrebbe ma non in tempi brevi”. La maggioranza dei fumatori, inoltre, sarebbe disposta a cambiare prodotto abituale a favore di uno meno nocivo per la salute. E per quasi 8 intervistati su 10 sarebbe giusto introdurre per i prodotti meno dannosi rispetto a quelli tradizionali una tassazione ridotta. Allo stesso modo, per oltre 7 su 10 sarebbe giusto introdurre una regolamentazione meno restrittiva rispetto ai prodotti tradizionali.

Nove milioni di europei fumano sigarette elettroniche

Secondo uno studio dell’Ue del 2017 in Europa i consumatori regolari di sigarette elettroniche sono 9 milioni, e oltre 500 mila fumatori sono passati al tabacco riscaldato senza combustione. Tuttavia, osservano da Eurispes, “non sempre lo sviluppo della tecnologia è accompagnato da un parallelo adeguamento normativo, e spesso i consumatori non conoscono i nuovi prodotti e gli stessi produttori incontrano difficoltà nel diffondere le nuove tecnologie”.

Gli studi confermano: rischio ridotto eliminando il processo di combustione

Un’apertura verso queste nuove modalità di consumo è arrivata anche dal mondo della medicina generale. Secondo un’indagine curata dal Centro ricerche della Federazione dei medici di medicina generale nel 2013 (quindi nei primi anni di diffusione della sigaretta elettronica), il 40% si diceva pronto a suggerire ai fumatori incalliti di “ridurre o annullare il consumo del tradizionale tabacco passando alla sigaretta elettronica”. Il processo di validazione scientifica sulle sigarette elettroniche e i dispositivi a tabacco riscaldato di fatto è ancora in corso, ma finora gli studi pubblici o indipendenti hanno confermato la forte riduzione del rischio dovuta all’eliminazione del processo di combustione.

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