Ecobonus 2017, come è andato finora e cosa ci attende nel futuro

 

L’Enea – agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile – ha reso noti i risultati del rapporto sull’Ecobonus, che raccoglie i numeri relativi alla detrazione fiscale che può richiedre chi compie interventi di risparmio energetico su un immobile. Molti i dati su cui riflettere, che fanno percepire l’importanza di questa misura anche per gli anni a venire. Spulciando il rapporto sull’Ecobonus, emergono numeri che riassumono gli ultimi vent’anni di incentivi, che hanno consentito alle famiglie italiane di realizzare oltre 14 milioni di interventi, con investimenti pari a 237 miliardi di euro. Il 55% delle famiglie italiane, nell’arco degli ultimi vent’anni, ha dunque utilizzato incentivi ‘ecologici’, soprattutto la detrazione fiscale del 65% per l’efficientamento energetico e quella sulle ristrutturazioni edili.

Andando a tempi più recenti e a interventi più specifici, il rapporto Enea sull’Ecobonus ha messo in luce come, nel biennio 2014-2016, la quota principale di detrazioni (pari a oltre 4 miliardi di euro) sia stata utilizzata per sostituire i serramenti, mentre la seconda voce in classifica è risultata essere la coibentazione di pareti. Stringendo ancora il campo visivo  dei dati al solo 2016, le richieste per l’Ecobonus sono state circa 360 mila, per investimenti complessivi che hanno superato i 3 miliardi di euro. Insomma, che si tratti di privati o di famiglie, l’Ecobonus agli italiani piace, tanto che il Governo italiano ha inserito nella recente legge di bilancio fondi per prorogare queste misure. Le detrazioni fiscali del 65% per l’efficientamento energetico, che riguardano condomini e alberghi, sono state prorogate addirittura fino al 2021. Una misura indirizzata a un’ampia platea di cittadini, che in caso di interventi nell’area “fabbisogno energetico e riscaldamento” posso detrarre fino a 100 mila euro di spesa.

Naturalmente la detrazione della spesa è spalmata nell’arco di dieci anni, dunque nell’annuale dichiarazione dei redditi è possibile richiedere la detrazione di una cifra pari a un decimo della spesa affrontata. L’agevolazione si ottiene solo se l’intera somma investita per i lavori di risparmio energetico è stata versata tramite bonifico. Necessario anche un documento di certificazioni dei lavori che il tecnico energetico o il direttore di cantiere deve rilasciare. Bisogna poi ottenere – dagli enti locali o da un professionista preposto – la certificazione energetica dell’immobile. Particolari incentivi sono stati poi inseriti nel pacchetto di misure note come “Sismabonus”, mentre non si conosce il futuro della detrazione per le ristrutturazioni edili, che ammonta al 50% della spesa (fino a 96mila euro) ed è in scadenza il 31 dicembre 2017.

 

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